In viaggio , ed Il Gattaccio
15,00€
Questa raccolta è, alla lettera, un viaggio. Ne ha tutte le caratteristiche migliori, e ne abbandona senza affanno quelle tristi, inutili, pesanti, costrittive. È un viaggio scelto da tutte e tutti coloro che hanno deciso di parteciparvi. E non è sempre un percorso lieve e sorridente. A volte si scontra con ostacoli sgradevoli, si avviluppa in un dolore voluto o involontario, racconta vicende che non sono propriamente liete. Sempre, è un viaggio fatto di parole scelte con cura, col rispetto che si deve avere per il linguaggio, che di questa complicata e maltrattata arte – la letteratura – è il materiale primario, al tempo stesso la sostanza e la forma.
Descrizione
Tutte e tutti gli autori che compaiono in questa raccolta sono scrittori. La sola differenza tra essi è che alcuni hanno qualche esperienza in più, altri si stanno formando ora. Insieme, condividendo i loro percorsi, imparano e si confrontano, che è cosa rara, oggi, nella scrittura e fuori.
Tutte e tutti sono appassionati lettori. Tutte e tutti hanno lavorato con il tempo che ci voleva e con la fatica inevitabile di trovare in ogni momento e per ogni concetto la parola giusta, quella che non poteva essere rimpiazzata da nessun’altra scelta.
Per questi motivi, e per molti altri che si sentono senza poter essere detti, In viaggio è un buon libro: coeso e vario, molteplice, ben accordato, una musica riuscita. Ed è solo un pezzo dell’esperienza di Sdiario.
Perché in effetti questo è quel che è successo: senza progettarlo, e senza neanche volerlo troppo, Sdiario e la sua fondatrice, l’infaticabile Barbara Garlaschelli, hanno creato una scuola. Ne abbiamo avuto la certezza durante l’ultimo reading, una specie di prova generale per un’antologia ancora da ultimare. Lo si sa, per fare le cose buone ci vuole tempo. Perciò, forse ci abbiamo messo un po’ ma alla fine eccola qui: la sintonia perfetta insieme alla libertà espressiva e di stile, la capacità di collaborazione coniugata con una sana volontà/capacità di difendere le proprie idee.
La raccolta riflette tutto questo, articolandone il senso nei colori del viaggio, che ci sono tutti. Le topografie di spazi reali e immaginari, percorribili e mai percorsi, si dipanano nelle storie. I testi poetici che le separano ne definiscono una lirica punteggiatura.
Ci sono anche registri differenti, declinazioni tragiche e comiche, desideri e ambiguità.
«Ogni storia» scrive Winterson, «è una corda tesa tra due mondi». Qui le corde tese son tante, di consistenza diversa e di solidità differente. La ragnatela che ne risulta è un tracciato luminoso nel quale Sdiario trova il suo luogo preferenziale: quello della scrittura come viaggio e confronto, come avventura divertente, interessante e complessa. Come silenzio da riempire di parole. Come impegno che si declina nel sociale.
Come letteratura, che è quello che vogliamo scrivere. E leggere.
(Barbara Garlaschelli, Nicoletta Vallorani, Raffaele Rutigliano)
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