Vorrei che anche tu ricordassi di Dominique Mainard

16,00

Dominique Mainard

Dominique Mainard nasce nel 1967 a Parigi. È traduttrice di romanzi inglesi (tra gli altri, di John Cheever e Janet Frame) e autrice di racconti e romanzi.

Descrizione

Questo romanzo ha la potenza ammaliatrice di una fiaba di Andersen. È una congiura della fatalità straziante come quella del Soldatino di stagno. (Nadine Sautel, Le Magazin littéraire) Popolato di creature sul filo del rasoio, l’universo singolare di Dominique Mainard ha conquistato un pubblico sempre più numeroso di lettori fedeli (…) Ci si innamora dei racconti di Dominique Mainard, la narratrice delle vite minuscole che ha il dono di reincantare il quotidiano. (Claire Julliard, Le Nouvel Observateur)

Mado è un’anziana signora che vive sola in una piccola, sonnolenta cittadina francese, e ha problemi a ricordare le cose. Da sempre ha una passione che è la sua stessa vita: fotografare dettagli ai quali la gente comune non fa caso: una crepa nell’asfalto, un granello di polvere alla luce, le venature di una foglia caduta da un albero. È il regalo fattole dal padre quando era piccola: la possibilità di scoprire un “mondo minuscolo”, l’unico da sempre a lei, menomata da una poliomielite, accessibile. Julide è una ragazzina adolescente il cui destino è già stato segnato dai genitori con un matrimonio combinato, al quale lei si piega, nonostante tutto. Nala è sua zia, una donna immigrata dall’Oriente, custode di sapienze antiche, di piccoli segreti e interprete delle trame misteriose della vita. È l’unica a capire Mado, è l’unica a capire Julide. Le farà conoscere, stringendole nella necessità di una tenerezza simbiotica. L’Indiano, arrivato un giorno in città, è un uomo che fin dall’infanzia non può che vivere a qualche metro da terra. E così gira per le città e i villaggi aggiustando i tetti, le antenne, le banderuole segnavento. E con sé porterà l’amore. Quello disperato, inarrestabile, quello contrastato, impossibile. Il primo, quello vero. Vite piccole – ma tutt’altro che ordinarie – che incantano il quotidiano, mondi immaginari, segreti e bugie, incontri improbabili che permettono di sfuggire a se stessi – o di ritrovarsi. La storia è raccontata su un filo sottile di mistero e di poesia, una trina impalpabile in cui è possibile respirare lunghi silenzi, vedere immagini che non basta guardare, vivere attese e improvvise esplosioni di felicità, sperimentare che il non-detto è importante quanto le parole. Per scoprire, alla fine, che ciò che l’Indiano cerca nel cielo e Mado nella polvere sono la stessa cosa: i cambiamenti perpetui, del cuore e della vita. La ribellione è una cosa dolce. Premio del libro France Culture – Télérama 2007.

Recensioni

Ancora non ci sono recensioni.

Recensisci per primo “Vorrei che anche tu ricordassi di Dominique Mainard”

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *