“La notte in cui suonò Sven Vath” di Lucio Aimasso

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Federico Morelli. Sedici anni, bocciato, technofolle. Senza futuro. Per tutti sei il Moro, per te tutti sono Denis, Pennello e Sfinge, i tuoi Soci, l’unica famiglia che riconosci.

Tuo padre ti ficca la testa nel piatto mentre la Bellina guarda in silenzio. Sei un fallito, finirai male. Tu però una cosa la sai: non diventerai come lui.

Un bacio rubato dopo sere di sesso, la morte che ti sorride da quella finestra che non sai mai se chiudere, quella notte dove tutto è finito. E poi la techno, l’MD, la Chiusa e la noia.

I ragazzi di oggi non hanno smesso di sognare, non ne hanno avuto il permesso

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Descrizione

Lucio Aimasso

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Come nella migliore tradizione letteraria, Lucio Aimasso ha svolto i lavori più disparati: cameriere, barista, noleggiatore di bici, addetto di sala nei musei, impiegato, responsabile di progetti di cooperazione allo sviluppo, educatore.

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