57 giorni: 23 Maggio – 19 Luglio 1992 “L’ attentatuni”

57 giorni per la legalità e la giustizia

Il 23 Maggio 1992 l’Italia viveva una delle pagine più buie della storia: Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Di Cillo e Vito Montinari perdevano la vita sulla autostrada per Capaci. Delitto di Mafia.

Il 19 Luglio 1992 Paolo Borsellino ed i cinque agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina persero la vita nella strage di Via D’Amelio. Delitto di Mafia.

Prima di oro molti altri hanno perso la vita in delitti di mafia. Ma quei Cinquantasette giorni sconvolsero le coscienze civili segnandole irrimediabilmente.

Lo sguardo perso di Paolo Borsellino al funerale di Giovanni Falcone raccontava a noi italiani la paura e lo sgomento in cui vivevano. Eppure non si fermò, così come non si era mai fermato Giovanni Falcone nonostante i reiterati tentativi di infangarlo e zittirlo.

Hanno lottato per la legalità e la giustizia, hanno messo le loro vite al servizio di noi tutti non tenendo nulla per sè.

Hanno incontrato bambini e ragazzi nelle scuole di tutto il sud Italia nonostante le minacce, il terrore e la scorta sotto cui vivevano.

Il 19 Luglio 1992 la mafia ha colpito ancora con la strage di Via D’Amelio. Il secondo boato in 57 giorni, un boato nell’anima di ciascuno di noi.

Antonino Caponnetto, distrutto e provato, entrando in macchina toccò la mano di un giornalista e disse – “E’ finito tutto!”

No, non è finito tutto, le loro idee camminano sulle nostre gambe, la lotta alla legalità non deve fermarsi mai.

Per questo abbiamo deciso di dare un senso forte ai prossimi 57 giorni

Riproponiamo questo articolo per i trent’anni dalle due stragi… sarà aggiornato giorno per giorno.

57 giorni per la legalità e la giustizia

Ogni giorno, da oggi fino al 19 Luglio, proporremo un libro sulla legalità, un libro contro le mafie, un libro sui testimoni di giustizia.

Perchè gli uomini muoiono ma le idee non muoiono mai!

23 Maggio 

Inerti di Barbara Giangravè

Il romanzo, nella sua finzione narrativa, nasce dal materiale raccolto dall’autrice per un’inchiesta su presunti intombamenti in Sicilia, incoraggiata dalle dichiarazioni che il pentito di camorra Carmine Schiavone le ha rilasciato un anno prima di morire, relative allo smaltimento illegale di rifiuti che, in Sicilia, sarebbe iniziato ben prima che in Campania: “Mentre noi abbiamo cominciato alla fine degli anni Ottanta, loro lo facevano da un decennio. Già negli anni Settanta loro eranimmischiati in questo business”.

 

24 Maggio 

Il coraggio di dire no. Lea Garofalo, la donna che sfidò la ndrangheta di Paolo De Chiara   

“… la storia di Lea Garofalo, di questo ci parla. Di una vita violenta vissuta in un clima di perenne e quotidiana violenza. Un’esistenza dove la tenerezza, l’affetto, la comprensione non hanno mai trovato spazio. Forse, ma questo lo si avverte leggendo il libro e soffermandosi a riflettere sulle pagine più dense, alla fine della sua vicenda umana. Lea aveva capito che una vita violenta non è più vita e per questo aveva chiesto aiuto. Allo Stato, a questa cosa incomprensibile e troppo lontana per una ragazza di Calabria, allo Stato come unica entità cui aggrapparsi in quel momento. Perché quando rompi con la famiglia, quando vuoi venirne fuori, diventi una infame, una cosa lorda, la vergogna per il padre, i fratelli, il marito. E la vergogna si lava con il sangue.” (dalla Prefazione di Enrico Fierro)

25 Maggio

L’Antimafia dei fatti di Angela Napoli, Falco editore

Sotto forma di intervista, il libro è un dossier impressionante di atti parlamentari e iniziative a favore dei territori in cui Angela Napoli ha combattuto in prima persona contro la ’ndrangheta e le altre mafie per la Legalità e la Giustizia. Il suo è un impegno costante nell’Antimafia dei fatti, agli antipodi di quella parolaia, di parata e inconcludente.
Gli episodi di vita vissuta e i documenti riportati attengono a un arco temporale di oltre vent’anni: emerge così la sua attività nella Commissione Parlamentare Antimafia e nelle tante realtà critiche dell’Italia, nonché il contributo che ha dato a livello internazionale.

Un libro da leggere per capire e, quindi, poi agire, di grande impatto emotivo che spinge e inneggia a una rivoluzione ideale.

 

26 Maggio 

Risultati immagini per anticorruzione popAnticorruzione Pop di Ferrante eVannucci

È semplice combattere il malaffare se sai come farlo

Perché Anticorruzione pop? Perché parla della popolazione tutta, non solo di corrotti e corruttori; perché è scritto con un linguaggio semplice ma rigoroso; perché attinge a piene mani dall’immaginario popolare; perché è rivolto a tutti e perché nella battaglia contro la corruzione si può vincere soltanto insieme, grazie a un’azione popolare diffusa sul territorio. Il libro è un primo tentativo di connettere riflessioni, modelli, analisi e proposte fino a oggi sviluppate indipendentemente le une dalle altre, ma tutte accomunate da un comune bisogno: porre fine al sistema corruttivo che mina la base delnostro Paese.

 

27 Maggio 

Cronaca di un delitto politico

Cronaca di un delitto politico, di Nicola Lofoco, edizioni Les Flaneurs

È il 16 marzo 1978. Aldo Moro esce dalla sua abitazione e sale su una Fiat 130 che viene intercettata da un commando delle Brigate rosse, all’incrocio tra via Mario Fani e via Stresa. Nel giro di pochi minuti si consuma una tragedia che segnerà tutti noi: gli uomini delle Br uccidono i cinque uomini della scorta e sequestrano il presidente della Democrazia Cristiana. La vicenda di Aldo Moro non è solo una vicenda politica, ma una storia italiana che, al giorno d’oggi, non ha ancora ricevuto le risposte che merita. Quei cinquantacinque giorni costituiscono una zona d’ombra che segna inevitabilmente ancora oggi il nostro Paese e sui cui sono ancora molte, forse troppe, le illazioni che vengono fatte. Tra coloro che gridano al complotto estero e quelli che, invece, puntano ad attribuire la colpa alla “mamma Italia”, Nicola Lofoco riesce a ripercorrere quegli istanti con fermezza e lucidità grazie a un’analisi senza partito dei documenti e delle vicende che riguardano l’affaire Moro. Un lavoro che merita attenzione per conoscere in maniera critica e costruttiva.

28 Maggio 

Mafie del mio stivale di Enzo

Cos’è la mafia, come e quando è nata, come si è sviluppata, come è cambiata, quali sono i suoi legami con il potere, con la politica, con le istituzioni, con l’imprenditoria?
Enzo Ciconte ricostruisce la storia delle organizzazioni criminali: cosa nostra, ’ndrangheta, camorra, sacra corona unita e anche quelle di origine straniera (cinese, albanese, nigeriana, colombiana, bulgara, romena e altre) da anni attive e stanziali in Italia

 

29 Maggio 

Riace, terra di accoglienza

Riace, terra di accoglienza di Chiara Sasso

Un piccolo comune della Locride votato all’emigrazione e allo spopolamento. Centinaia di profughi che approdano sulle coste della Calabria. Un sindaco che crede alla possibilità di un incontro virtuoso tra le due realtà. Così Riace si ripopola, i bambini tornano a correre per le strade, viene salvaguardata la scuola, trovano nuova vita vecchi mestieri e attività artigianali, vengono riaperti negozi e botteghe. Non tutto è facile, i problemi non mancano e la ’ndrangheta non si limita a stare a guardare. Ma, intanto, la definizione “nuovi cittadini” cessa di essere una parola e diventa una realtà, grazie alla passione, al senso di giustizia, alla fantasia, alla ostinazione di chi, fin dall’inizio, ci ha creduto.

 

 

30 Maggio 

               Morire come schiavi: la storia di Paola Clemente nell’inferno del caporalato 

Paola Clemente è morta a quarantanove anni nei campi di Andria in un’estate piena di sole, sotto una cappa di silenzi e omertà che ha permesso a qualcuno di utilizzare le sue braccia per troppo tempo, con la ricompensa di due euro all’ora e nessun diritto. Paola. Ma anche molti altri: uomini e donne, braccianti stagionali sfruttati in modo vergognoso da caporali e mediatori capaci di produrre contratti fasulli. In questo viaggio on the road, o meglio in the fields, dal Gargano alla Calabria, si raccontano le storie di tante donne pugliesi, calabresi, lucane, di numerosi immigrati africani o rumeni, arrivati in Italia con la promessa di un lavoro sicuro. Chiamati per “fare l’acinino” ai grappoli d’uva, raccogliere pomodori, olive, arance, mandarini, per necessità sono costretti a condizioni di lavoro stremanti. La precarietà fa accettare di tutto. E se questo accade al Sud, non si può dire che il Nord sia indenne, perché non c’è una geografia dello sfruttamento e dove c’è una campagna o un cantiere, spesso si “assume” manodopera in questo modo. Chi ha una casa, dopo il lavoro può tornarci a dormire; chi non ce l’ha, vive in un ghetto ai margini di una città. Alcuni pagano persino per questa “ospitalità”. Alcuni – come a Rosarno o a Nardò – subiscono gli attacchi e tentano la rivolta, ma dopo pochi titoloni sui giornali e immagini in tv, tutto torna come prima. Queste pagine vogliono essere un viaggio sociale utile a scuotere le coscienze.

31 Maggio 

  Ma come fanno gli operai

Questo libro è un reportage sul cambiamento culturale dei lavoratori, un viaggio nelle grandi fabbriche, quelle in crisi e quelle con il vento in poppa, dalla Luxottica alla Fincantieri, dalla Brembo alla Beretta, dall’Agusta all’Aermacchi, dalla Maserati all’ex Pininfarina, a cui si affiancano puntate nella logistica e nei servizi. Parlano i ragazzi di Foodora che ci portano la cena a casa, arruolati con un sms e pagati a cottimo, e i dipendenti delle Coop reggiane giunte al capolinea e finite in tribunale.
Campetti traccia una lucida analisi politica e conduce un’indagine nella classe tradizionalmente spina dorsale della sinistra e che ora – forse – non esiste più.

1 Giugno 

Al servizio della (in)giustizia italiana

È un problema di giustizia, è un problema di mancato riconoscimento di diritti ma è anche un problema di democrazia. Le vite ingabbiate dei magistrati onorari, circa 5.000 professionisti in tutta Italia, che amministrano metà dei contenziosi civili e penali e attendono da anni la stabilizzazione e una riforma che affronti il tema delle retribuzioni e della previdenza. Una riforma necessaria per il miglioramento di un settore che procede per proroghe e il cui buon funzionamento potrebbe fare da volano allo sviluppo di un Paese frenato anche da aule giudiziarie sempre più intasate. Ma c’è un’anomalia nell’anomalia. Il caso di un giudice onorario di un Tribunale di frontiera come quello di Crotone, chiamato a redigere anche le motivazioni di un maxiprocesso di mafia. La mole di lavoro è quella dei giudici professionali. Forse va anche oltre. Un giudice a tutti gli effetti, dunque.

 

2 Giugno 

LSD la droga che dilata la coscienza di David Solomon

Scritto prima che l’LSD diventasse illegale, questa raccolta uscì nel 1964, quando a occuparsi dell’acido lisergico erano accademici, psichiatri e chimici, e ben prima che scoppiassero negli Stati Uniti reazioni furibonde da parte dei benpensanti e dell’ortodossia scientifica. Frutto delle ricerche di scienziati, filosofi e scrittori di fama internazionale (Aldous Huxley, Timothy Leary e William S. Burroughs, solo per citarne alcuni), che sperimentarono su loro stessi gli effetti di questo potente allucinogeno, l’LSD viene presentato come possibile arma di difesa spirituale per sopravvivere all’alienazione della società e come mezzo per poter esplorare terreni sconosciuti del nostro pensiero, quali il sogno e la fantasia, ma ne vengono indagate anche le potenzialità terapeutiche (ad esempio la cura delle malattie mentali e dell’alcolismo), mettendo nondimeno in guardia contro i reali pericoli inerenti al suo uso indiscriminato.

3 Giugno 

 Onore e dignitudine

Una scelta precisa, quella di guardare e ascoltare, in una prospettiva di genere, le storie di uomini comuni che si innamorano di donne che non possono amare. Donne che non possono in nessun modo passare il confine della famiglia e della ’ndrangheta. E che invece rompono il tabù dell’onore e della “dignitudine”, contro ogni logica, oltre il controllo mafioso totale e totalizzante.

Raccontare è anche fare memoria, e non è solo il monito del “non dimenticare” a fare la differenza. È un gesto politico quello di contribuire a decostruire l’immaginario mafioso legato all’onore, alla narrazione macro che descrivendo le grandi operazioni e i grandi traffici, non permette di considerare che di ’ndrangheta – ma anche di amore, di onore e di dignitudine – si muore.

 

4 Giugno       

Il delitto di Avetrana di Michele Antonio Nigretti

Ispettore di Polizia Penitenziaria ci propone in lettura un saggio tecnico sul Delitto di Avetrana attraverso l’applicazione della Teoria dei Giochi e del Dilemma del Prigioniero. La Teoria applicata tanto in campo economico tanto in campo criminologico e sociologico ci offre una diversa lettura del caso giudiziario e sulle logiche processuali

 

5 Giugno 

Storia della Camorra

Soffusa di racconti e leggende sulle sue origini, sulle sue forme organizzative e sui riti di accesso, a distanza di quasi due secoli dalla sua nascita nei vicoli di Napoli, la storia della camorra non è mai stata raccontata per intero. Questa è la prima ricostruzione complessiva dall’ ‘onorata società’ dell’Ottocento alla criminalità globalizzata di oggi. Francesco Barbagallo descrive i suoi costumi, le regole, la mentalità, gli affari, gli intrecci con la politica e le altre organizzazioni criminali, necessari per tessere la rete

 

con cui oggi gestisce un patrimonio enorme.

 

6 Giugno

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Diario di un’ingiustizia

Questa è la storia di un’ingiustizia, il racconto di un uomo normale che a un certo punto della vita è costretto a vivere un incubo.

Un uomo normale che conduceva una vita normale attenendosi sempre alle regole.
Un uomo normale che viene offeso in maniera insopportabile senza alcuna giustificazione.
Un uomo normale che ha dovuto piangere, soffrire, provare la disperazione più cupa.
Un uomo normale che si chiede ancora il perché di questa assurda vicenda.
Un uomo normale che non vuole dimenticare e che pretende giustizia.

7 Giugno 

Alfabetiere di cosanostra

Alfabetiere di Cosa Nostra. Linguaggio, modi di dire, soprannomi e tante altre curiosità dell’universo mafioso

 

 

 

 

8 Giugno 

Mafia dal 1800 a oggi

Potere, affari, denaro e sangue. Breve storia dell’Organizzazione dalle origini al Terzo Millennio

 

 

9 Giugno 

 Quando la mafia non esiste

Don Marcello Cozzi conduce una ricerca approfondita, e documentata a 360 gradi,narrata non solo con competenza, ma con passione, animato dallo spirito dei testimoni di Libera, Associazione di nomi e numeri contro le mafie

 

 

 

 

 

10 Giugno 

Copertina La scelta Libera

La scelta Libera Giovani nel movimento antimafia Nando Dalla Chiesa

Libera, aggregazione di ”associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, raccoglie e mobilita, da vent’anni, decine di migliaia di giovani: ”la meglio gioventù”, come la definisce, all’esito di un’accurata analisi, Nando dalla Chiesa.
11 Giugno 
Copertina Passaggio a NordPassaggio a Nord  La colonizzazione mafiosa Nando Dalla Chiesa
”La mafia fa parte integrante della storia d’Italia. Vi ha messo lunghe e larghe radici. Ma la storia lontana e recente d’Italia viene scritta ignorando la sua esistenza. Come se la mafia non l’avesse attraversata dalla nascita del Regno unitario fino a oggi. La Grande Rimozione di cui si parlerà in questo libro incomincia qui. Dai libri di storia… Questa rimozione vale esponenzialmente per il Nord, dove le organizzazioni mafiose stanno attivamente partecipando alla costruzione della storia presente, dopo averne gettato la loro parte di fondamenta nei decenni passati. Mafia, camorra e soprattutto ‘ndrangheta muovono e condizionano oggi la storia civile e culturale, economica e amministrativa, politica e urbanistica, delle regioni settentrionali. Al Nord stanno anzi provando a verificare la loro capacità di produrre storia in tutto il Paese dopo averla già prodotta per tutto il Paese. Già la Regione più importante, la Lombardia, ha visto franare la sua amministrazione, andando a nuove elezioni, per vicende di mafia. Già nei partiti politici figurano e crescono a ogni livello esponenti in rapporti elettorali con i clan. Già amministrazioni comunali (sempre meno di quanto accadrebbe, a parità di condizioni, al Sud) vengono sciolte per mafia. Già settori economici rilevanti sono presidiati dalle imprese mafiose e dai clan retrostanti”.

 

12 Giugno

Copertina PrigioniPrigioni: Amministrare la sofferenza

 Il carcere vive un momento molto difficile, ma non è cosa nuova. E’ la sua stessa struttura che pone il problema se le difficoltà di gestione derivano dalle caratteristiche dei soggetti detenuti o, piuttosto, dalle caratteristiche proprie della struttura. Ma, pur in questa difficoltà di sempre, ci sono alternative alla attuale situazione di crisi gravissima? A interrogarsi sul punto è un dirigente dell’Amministrazione penitenziaria, già direttore della Casa circondariale di Torino (una struttura con oltre 1.500 posti e presenze elevatissime di assuntori di stupefacenti e di migranti), che guida il lettore in un viaggio nel sistema carcerario italiano con le sue intrinseche complicazioni, rigidità (legislative e non) e contraddizioni, al termine del quale intravede possibili aperture, non solo sull’organizzazione del carcere, ma anche su un diverso modo di pensare la punizione.
13 Giugno 
Copertina Di giustizia e non di vendetta

Di giustizia e non di vendetta. L’incontro con esistenze carcerate

 L’incontro con una persona detenuta è un’avventura esistenziale tra due esseri umani che si trovano e condividono un pezzo di vita. E’ l’occasione in cui si scopre che l’incontro con il dolore e l’errore personale ci avvicina maggiormente alla realtà più profonda della nostra dimensione umana; ci fa toccare tutte le disperazioni e distorsioni che avremmo potuto diventare o vivere. Inoltre ci dona il senso reale del nostro essere fragili e bisognosi, soprattutto quando commettiamo degli errori. Un viaggio, accompagnati dalla lunga esperienza dell’autore, dietro quelle sbarre che non sono solo fisiche, ma ben più spesso umane.
14 Giugno

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 Confiscateli – Storie di Mafie e di Rinascite

Parlare di mafie non è mai semplice, ancor meno lo è parlare di antimafia, vero e proprio terreno minato, sotto la cui “bandiera” spesso si annidano interessi e si aggirano personaggi poco limpidi, attratti dal potere e dal prestigio che conferisce l’appartenenza a un determinato schieramento. La mafia, sistema di potere, si annida nei gangli dello Stato e oggi, in un momento storico assai delicato e comunque unico, ci si è accorti, forse tardi, che anche la cosiddetta antimafia è stata “infiltrata” dagli uomini d’onore. Dalle cooperative alle associazioni, dai fondi pubblici ai beni confiscati. Non c’è nulla che apparentemente si possa salvare dai tentacoli di Cosa Nostra, ’Ndrangheta o Camorra. Dalla Sicilia fino alla Lombardia o al Veneto, i beni confiscati alle mafie sono ovunque e quasi non si sa di averli. I beni confiscati sono oggi degli avamposti di un qualcosa che si fa fatica a progettare. Eppure potrebbero essere una leva per far crollare le fondamenta dei feudi mafiosi. Per questo, quella dei beni confiscati è una partita che fa gola a molti. Ma che si deve vincere. Solo in questo modo quello che è un “fenomeno umano” – così diceva Giovanni Falcone della mafia – avrà una fine

15 Giugno 

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Al sostituto procuratore della Repubblica Massimo Angeli si rivolge, disperata, una sua ex compagna di scuola vittima di un odioso ricatto a sfondo sessuale. Nello stesso giorno in cui i due si incontrano, un funzionario di banca viene ucciso alla stazione Termini. Dopo un clamoroso equivoco, le indagini vengono affidate proprio al giudice Angeli che si dovrà misurare con il geniale disegno illecito di un banchiere convinto di perseguire un’alta missione sociale.

 

 

16 Giugno 

0 Il manicomio dei bambini

“Avevo tre anni quando un’assistente sociale mi portò a Villa Azzurra che di quel colore non aveva proprio nulla. Ci finii perché quella buona donna di mia mamma mi aveva avuto da un uomo che della paternità se ne infischiò allegramente, non l’ho mai incontrato. Lei era giovane e sola”. Comincia così – con una storia terribilmente simile a molte altre – questo libro scritto per non dimenticare; per ricordare a chi è vissuto al tempo dei manicomi e per informare chi non c’era. Ma scritto anche per smontare l’illusione che oggi la fabbrica della follia sia altro da quanto era in passato: fenomeno di massa, fenomeno di poveri, manicomi (o realtà troppo simili) come discariche umane e sociali.

 

17 Giugno 

Scintilla At20

L’Aids è una malattia diversa dalle altre, una di quelle che ben si presta alla letteratura. I malati sono per lo più anime nere, il cui posto non può che essere nella finzione degli scrittori o sulle cronache dei giornali, perché riguardano sempre situazioni lontane da noi. Nella realtà, però, le cose sono molto diverse: l’ho scoperto guardando in faccia la malattia, vedendo la pelle fasciare le ossa, l’ho capito quando l’età anagrafica dei pazienti non corrispondeva al loro aspetto.

 

 

18 Giugno 

 

Silenzi di porpora

Un macabro rebus mette alla prova il capitano dei Carabinieri Giovanni Raimondi, comandante della Sezione di Biologia del R.I.S. di Messina: all’interno di alcuni musei delle più grandi città siciliane vengono ritrovati, ogni volta, due cadaveri (un uomo e una donna) fatti a pezzi e ricomposti in un terrificante mosaico. Inizia per Raimondi e i suoi abili colleghi una corsa contro il tempo per fermare l’assassino (o l’assassina?), tra sopralluoghi, complesse analisi e ricerche, che condurranno l’ufficiale e la sua squadra a un’agghiacciante verità.

19 Giugno 

Buoni assassini

Sullo sfondo di una Roma vincitrice e vinta, anche i delitti assumono un quid ambiguo e le modalità appaiono, insieme ai ruoli, misteriose e confuse come in una pellicola noir.
Questo è un crudele omicidio, il più efferato forse dell’ultimo ventennio, dai contorni ancora da delineare. C’è un video: il ventitreenne Luca Varani è lì, riverso, ritratto ancora agonizzante e sanguinante. Marco Prato, vestito da donna, bacia sulla testa Manuel Foffo mentre quest’ultimo finisce a martellate la loro vittima sacrificale, caduta nelle loro mani un po’ per caso, un po’ per gioco. La procura di Roma e i carabinieri continuano a scavare nel passato dei tre e nei momenti di sballo di entrambi gli assassini per cercare di decriptare un enigma, che sembra fondare su una vera mancanza di movente. Gli ultimi esami tossicologici della vittima, invece, hanno rilevato la presenza nel sangue del farmaco GHB, uno psicofarmaco utilizzato dai Sert per la cura dell’alcolismo, ma nell’uso ricreazionale viene definito la droga dello stupro.
Un fatto di estrema attualità, raccontato qui in modo assolutamente inusuale e inedito, senza cedere allo “spettacolo della crudeltà”, ma senza mai tralasciare gli elementi raccapriccianti emersi durante le indagini. La cronaca è costruita su due piani narrativi: il primo utilizza un linguaggio letterario, fitto di riferimenti e citazioni cinematografiche e socio-antropologiche, ispirandosi, in punta di piedi, anche alle ultime teorie psicoanalitiche. L’altro piano, essenzialmente giornalistico, adotta stilemi linguistici diversi, ma tipici della cronaca nera e giudiziaria. Infine, rivelazioni con particolari inediti e sconcertanti vengono forniti al lettore attraverso lapubblicazione di alcuni atti dell’inchiesta.

20 Giugno 

Il sud

Quanto riescono ancora a raccontarci le pagine della letteratura sull’antico e inflazionato tema della Questione meridionale? Quanti e quali autori si sono occupati di “sentire il polso” della gente attraverso le loro pagine da cui trasuda un’energica e decisa denuncia sociale?

È ciò che si è chiesta la studiosa Luisa Catapano, la quale ricostruendo un quadro impeccabile degli avvenimenti con la veridicità di chi attinge a documenti storici, a partire dal periodo pre- unitario, ha elaborato un particolare collage storico- letterario inedito.

È così che si alternano le pagine più belle dei grandi scrittori del “Sud”: partendo dai classici siciliani come Pirandello, Verga e Tomasi da Lampedusa, fino ad arrivare a varcare lo Stretto con i focus di Ignazio Silone, Carlo Levi e Francesco Jovine, senza dimenticare l’urlo disperato di una letterata per la sua terra, la giornalista partenopea Matilde Serao.

 

21 Giugno /18Luglio 

Un lungo libro da scoprire lentamente

 La mafia e i suoi stereotipi televisivi

Come viene percepita la Sicilia in Italia e all’estero? Quali sono gli stereotipi televisivi ricorrenti in relazione alla parola “Mafia”?

L’idea di questo libro nasce proprio dall’analisi degli stereotipi televisivi sulla Sicilia derivanti dall’associazione con il fenomeno Mafia.

Spesso e volentieri il piccolo schermo ci propina, infatti, un’immagine di una Sicilia antica, arretrata, dai tratti piuttosto folkloristici. All’interno di questa visione stereotipata della Sicilia, partendo dal 1984 con la serie televisiva cult La Piovra, passando per Ultimo, Il Capo dei Capi, fino a L’Onore e il Rispetto, i produttori televisivi italiani hanno fatto il pieno di ascolti sfruttando una delle più classiche associazioni: Sicilia e Mafia.

Per questo motivo è importante analizzare passo dopo passo, dalla nascita all’affermazione, passando per i momenti meno fortunati, ciò che ha rappresentato e continua a rappresentare la televisione “mafiosa” made in Italy.

22 Giugno 

I sovversivi I sovversivi

Per ricostruire l’etica pubblica bisogna andare a cercare le storie di chi, in questi anni, l’ha difesa alzando un presidio di civiltà contro chi voleva consegnare il nostro paese alla malavita e al malaffare. Ecco allora l’esempio dell’amministrazione palermitana dei beni confiscati alla criminalità organizzata che, con una gestione manageriale, riesce a riscuotere milioni l’anno di affitti, del monsignore che nega i funerali ai mafiosi, di quelle librerie che diventano luoghi di incontro e ritrovo per tutti coloro che non si rassegnano. Perché in terra di mafia anche un libro, perfino un libro, può diventare simbolo di ribellione alla subalternità e alla rassegnazione.

 

19 Luglio 2019

L’agenda rossa… quando verrà realmente ritrovata e desecretata.

 

 

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