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Emiliana Enriquez

presenta

" A metà del sonno"

Rassegna Inchiostro d'autore.

Domenica 4 Novembre 

ore 17:30

La scrittrice Emiliana Erriquez presenta "A metà del sonno" - Les Flâneurs Edizioni

Due moderatori di eccezione in questa occasione: Giorgio Montanari - poeta parmigiano - e Marianna Salerno

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Non basta donare il proprio seme per essere padre. Ci sono persone che la paternità ce l’hanno dentro e, quando vedono un bambino per la prima volta, specie se è un nipote, decidono che loro per quel piccolo miracolo ci saranno sempre. Ovunque porti la vita.
A maggior ragione se quell’esserino rimane solo al mondo, com’è accaduto a uno dei protagonisti di questa vicenda, la piccola Ester, sopravvissuta miracolosamente al crollo di una palazzina di sei piani.

La tragedia di cui Emiliana Erriquez ci parla in «A metà del sonno» (Les Flaneurs Edizioni, aprile 2018) è un fatto di cronaca che nel 1999 ha sconvolto l’opinione pubblica. Seppur nel suo orrore, dato che persero la vita ben sessantasette persone, tale episodio ha però contribuito a migliorare in Italia le leggi sulla sicurezza edilizia. 
Nel cuore della notte dell’11 novembre 1999, infatti, giusto a metà di quel sonno che per tanti sarebbe stato l’ultimo, si verificò un cedimento strutturale. Una palazzina di sei piani crollò a Foggia in pochi minuti, come fosse un castello di carta, portando nel baratro con sé la vita e i sogni dei troppi condomini, dato che a salvarsi fu davvero un numero esiguo. Il palazzo era stato costruito circa una trentina d’anni prima, e negli ultimi tempi aveva dato segni di smottamento, che purtroppo erano stati ignorati.

Forse nel periodo del dopoguerra si aveva talmente bisogno di ricostruire che le concessioni edilizie venivano elargite con più facilità; forse a costruire il palazzo è stata davvero, come si è detto in seguito, una ditta inesperta che ha utilizzato materiali scadenti; fatto sta che da quelle macerie è rimasta miracolosamente illesa una culla. Una bimba di tre anni si è salvata e, da quando è emersa da quello scenario di morte col suo pigiamino rosa, suo zio Massimo non ha esitato a sacrificare tutto e a prendersi cura di lei. 
Attraverso le parole di questo racconto, che si «divora» davvero in un lampo, talmente è emozionante e ben scritto, l’autrice riesce a romanzare una storia vera, e a presentarci i protagonisti, sebbene nella realtà abbiano nomi diversi.

 

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