Rubrica ” Un libro da scoprire”: Come biglia in equilibrio precario di Riccardo Simoncini, edizioni Covalle

Comincia oggi la nuova nostra rubrica per portarvi un pò di noi, della nostra essenza.  Ogni libro va scoperto, guardato, sfogliato e in qualche modo ascoltato.  La scoperta è il momento più bello e magico. E noi vogliamo regalarvi la possibilità di assaporare questa sensazione, che arriva anche attraverso le parole e uno schermo.

Questa sarà una rubrica settimanale che vedrà il libraio spaziare in svariati generi.

Buona lettura!

 

Cominciamo con ” Come biglia in equilibrio” di Riccardo Simoncini, edizioni Convalle

Riccardo Simoncini è nato a Milano ma a soli nove mesi si è trasferito con la famiglia in Sicilia dove è rimasto fino ai ventiquattro anni.

La scrittura è sempre stato il modo in cui esprimere con più facilità la sua vena romantica, malinconica ed introspettiva.
Come biglia in equilibrio precario è il suo primo libro ed è pubblicato dalla casa editrice Edizioni Convalle.

 

DESCRIZIONE

Un anziano che ha ormai perso interesse per la vita e le gioie che ancora può offrirgli…
Un amico fedele, anima pura, tradito nel peggiore dei modi…
Un giovane ragazzo giudicato frettolosamente, la cui vita subirà tragici risvolti…
Un’amicizia che verrà messa a dura prova da un nemico intangibile ma tristemente visibile…
Il destino di una giovane donna nascosto in un sogno e in una chiave…
Le notti di una tranquilla famiglia, sconvolte da un’inquietante presenza…
Troverete questo e molto, molto altro in questo esordio di Riccardo Simoncini.

LASCIAMO  CHE IL LIBRO SI PRESENTI

VIAGGI DELLA MENTE: 

Nella fantasia della lettura poteva godere di tutte le vicissitudini di cui si era spontaneamente privato nella vita reale; impersonare il protagonista di turno, prevederne o suggerirne le azioni, i comportamenti e le scelte, condividerne gli amori e le glorie, declinare le sue sofferenze ed essere trasportato fuori dal tempo e lontano nello spazio.
Tornava giovane, leggendo. E quando, a fine lettura, dimentico dei limiti del suo fisico, si issava dalla poltrona con slancio troppo energico, magari sulla scia di un adrenalinico affondo del paladino di turno, la realtà dei suoi anni lo travolgeva con lo stesso impeto del colpo inflitto dall’eroe.

TRADITO: 

Si destò, riemergendo da un sonno stanco e profondo.
Era come cercare di tornare a galla appesantito da zavorre. Aprì gli occhi e seppe che era di nuovo mattina.
Si guardò intorno, assetato, affamato. E stanco. Sempre più stanco.
Incredibile accettare questa strana sensazione, lui era la forza, l’agilità, la velocità.
Attese qualche istante, giusto il tempo di tornare vigile e presente. E infine si rese conto che qualcosa non andava.
Uggiolò in preda allo sconforto.
Abbaiò in preda al panico.
Infine, spossato, pianse accucciato, mordicchiando senza troppa convinzione il guinzaglio che gli impediva di cercare Giorgio.

CASA:

 Tutti partivano da questa terra accogliente, in pochi vi facevano ritorno.
Attilio si chiedeva cosa cercassero veramente oltre i lati di quel triangolo, anche se in cuor suo conosceva già la risposta.
Dalla Sicilia non si va via solo in cerca di un lavoro.
Dalla Sicilia non si va via solo perchè ci sono luoghi più belli.
Dalla Sicilia si scappa.
Si scappa da un’etichetta, si scappa da un’aridità che non è solo climatica, si scappa da un accento troppo impegnativo, svenduto a chilometri di pellicola proiettata sugli schermi di tutto il mondo.
Si scappa da una realtà che sta stretta, a volte tanto stretta da soffocare, da costringere a fuggire senza neppure lottare. O dopo averci tentato e averne prese così tante da farti rinunciare.
Si sentiva fortunato, Attilio. Considerava tale il fatto di non essere stato costretto ad andare via.
Prendeva il meglio della sua terra, dava il massimo, si indignava per il minimo e si impegnava come poteva per migliorare le condizioni del contorno.
Era contento di vivere in Sicilia. Era contento nonostante tutto.

KARMA: 

Fu quella sera che sentii parlare del karma per la prima volta. Quella legge universale trasposta, riadattata, strumentalizzata dalla cultura occidentale fino a diventare un principio secondo il quale si viene ripagati delle azioni, buone o cattive che siano, con un contraccambio a esse paragonabili.
Una sorta di incentivo ai buoni propositi.
Un’ottima idea per instillare un po’ di bontà alle masse, per indirizzarle alla retta via, per fargli credere che a questo mondo nulla accada per caso, e che valga la pena essere retti per non rimanere vittima delle cattiverie altrui.
Che basti tirare un calcio a un cane perchè ti cada in testa un vaso di fiori da un balcone in un giorno ventoso, o che sia sufficiente riconsegnare un portafoglio rubato a un’anziana signora per vincere la settimana dopo alla lotteria del paese.

www.ladoppiavitadeilibri.it

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